Il tocco della notte by Hamilton Laurell K

Il tocco della notte by Hamilton Laurell K

autore:Hamilton Laurell K. [K., Hamilton Laurell]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Fantasy
ISBN: 9788850220106
editore: TEA
pubblicato: 2007-01-01T23:00:00+00:00


22

Qualche cadavere era chiuso in sacchi, bozzoli di plastica dai quali non sarebbe nata nessuna crisalide. Ma poi la polizia era rimasta a corto di con-tenitori e si era limitata ad allineare i corpi sulla pista da ballo del locale. A un primo sguardo non mi resi conto di quanti fossero. Più di cinquanta.

Anzi, forse un centinaio, forse perfino di più. Non fui capace di cominciare a contarli, di farli diventare soltanto cose messe in fila nella vasta sala, così smisi di provarci. Cercai di smettere del tutto di pensare.

Cercai di fingere di essere di nuovo a Corte e che quella fosse una delle macabre sorprese che la regina si divertiva a fare. Non era prudente mostrarsi contrariati, disgustati, inorriditi o anche solo spaventati dai suoi piccoli spettacoli. Se uno lo faceva, rischiava che lei lo costringesse a partecipare alla cosa. I suoi spettacoli in effetti si accentravano più sul sesso e sulla tortura che sulla morte, e la semplice morte per soffocamento non era abbastanza sofisticata per i gusti di Andais, così il disastro che avevo davanti non l’avrebbe compiaciuta. Probabilmente l’avrebbe visto come uno spreco: tutte quelle persone che avrebbero potuto ammirarla, tutte quelle persone che lei avrebbe potuto terrorizzare.

Finsi che la mia vita dipendesse dal mostrare una faccia indifferente, re-spingendo ogni emozione. Era l’unico modo che conoscevo per camminare tra quei corpi senza avere un attacco isterico. La mia vita dipendeva dal non diventare isterica. Lo ripetei dentro di me come un mantra - la mia vi-ta dipende dal non avere un attacco isterico, la mia vita dipende dal non avere un attacco isterico - e ciò mi aiutò a camminare lungo le file, mi aiutò ad abbassare lo sguardo su quell’orrore senza mettermi a gridare.

I corpi che non erano stati coperti avevano tutti le labbra dello stesso colore bluastro della ragazza sulla spiaggia, con la differenza ovvia che in quel caso non si trattava di rossetto. Tutti erano morti soffocati, ma non all’istante. Non erano caduti magicamente e pietosamente lì dove si trova-vano. Su alcuni di loro c’erano segni di unghie, come se si fossero artigliati alla gola o al petto nel tentativo d’inalare aria nei polmoni che non funzionavano più.

Nove corpi sembravano diversi dagli altri. Non riuscivo a capire di cosa si trattasse, ma continuai ad andare avanti e indietro di fronte al nono, uno dei tanti stesi in fila. Frost, che dapprima era rimasto al mio fianco, in quel momento era al bordo della pista da ballo e cercava di non intralciare gli uomini in uniforme, poliziotti in borghese e paramedici che si aggiravano indaffarati ovunque. Ricordavo di essere rimasta sorpresa anche la prima volta nel vedere quanti addetti ai lavori potevano affollarsi sulla scena di un delitto.

Alle spalle di Frost c’era qualcosa coperto da una tovaglia, ma non aveva la forma di un corpo umano. Mi occorse qualche secondo per riconoscerlo come un albero di Natale. Qualcuno aveva gettato una tovaglia sulle sue luci spente, come si mette una mano sugli occhi di un innocente per ri-sparmiargli una vista sgradevole.



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